La professoressa Fabbrocini risponde ad alcune domande sul melanoma di fondamentale importanza per prevenire la comparsa del male e aiutarci a combattere i tumori della pelle.
1)Cos’è il melanoma?
Il melanoma è un tumore maligno di origine melanocitaria, che si origina cioè dai melanociti, cellule della cute adibite alla produzione della melanina.
2)Quali sono le categorie di persone che rischiano di più?
Alcune categorie sono più esposte al rischio melanoma. Fortunatamente il melanoma è molto raro nei bambini e colpisce prevalentemente soggetti di età compresa tra i 30 ed i 60 anni con un picco intorno ai 40-50 anni. Inoltre è consigliabile sottoporsi a controlli regolari per questi soggetti:
4) Quanto è diffuso il melanoma nel mondo?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’incidenza nel mondo di melanoma è aumentata più velocemente di qualsiasi altra patologia di tipo tumorale: il tasso di incidenza colloca il melanoma come il sesto più frequente tumore maligno negli uomini e il settimo nelle donne.L’OMS ha stimato oltre 132.000 nuovi casi di melanoma nel mondo ogni anno. In Italia la stima del melanoma, e dei decessi ad esso attribuiti, è tuttora approssimativa e si aggira intorno ai 7.000 casi l’anno.
5) Come possiamo combattere il melanoma?
Come per tutti i tumori, anche nel caso del melanoma la diagnosi precoce è un’arma efficacissima e preziosa. Si tratta di un tumore caratterizzato, nella stragrande maggioranza dei casi, da una evoluzione tipicamente bifasica: in una prima fase, che può durare anni, evolve “orizzontalmente”, formando una lesione sottile e superficiale. Questa fase iniziale, detta “fase intraepidermica”, è priva di potenziale metastatico e consente la totale guarigione quando la lesione viene asportata chirurgicamente. Se non diagnosticato e tempestivamente asportato, il melanoma inizia la seconda fase di sviluppo in cui comincia ad accrescersi “verticalmente” penetrando profondamente negli strati più profondi della cute e invadendo i vasi sanguigni . Questa fase è anche detta “fase invasiva” ed è caratterizzata da un alto rischio metastatico. Quando il melanoma viene diagnosticato in questa seconda fase, spesso la sola asportazione chirurgica non è sufficiente a ottenere la guarigione completa in quanto alcune cellule tumorali sono “migrate” dal sito iniziale e hanno raggiunto altri organi e tessuti (metastasi a distanza).Studi epidemiologi retrospettivi hanno dimostrato che, in caso di diagnosi precoce per melanoma sottile (<1mm), la percentuale di guarigione si avvicina al 100% dei casi. Sempre maggiore importanza rivestono, pertanto, le campagne preventive col fine di migliorare la diagnosi precoce del melanoma.
6)Chi mi aiuta nella prevenzione?
Il dermatologo è in grado di individuare non solo il melanoma, ma anche i suoi precursori, ossia quei nevi che stanno sviluppando delle caratteristiche atipiche, non ancora francamente tumorali, ma che potrebbero diventarlo. La visita dermatologica dei nevi andrebbe effettuata con una cadenza annuale, a parte casi selezionati in cui va effettuata ad intervalli più ravvicinati. Tra un controllo e l’altro l’autoesplorazione consente al paziente di individuare lesioni eventualmente insorte di recente e a rapido accrescimento e che potrebbero richiedere di anticipare la visita dermatologica.
prof.ssa Gabriella Fabbrocini